Abbiamo raccolto 5 regole di bon ton per fare bella figura in qualsiasi occasione: dal pranzo con amici a una cena formale.
CUCCHIAIO
È la posata (vale per il cucchiaio, ma anche per forchette e coltelli) che va portata alla bocca e non il contrario. Il cucchiaio si tiene tra il pollice e l’indice della mano destra. Per raccogliere il brodo restante dal piatto di minestra, riempite a metà il cucchiaio per evitare di versarlo sulla tavola. E ricordate: il piatto non va inclinato verso di noi, ma verso l’esterno.
Post scriptum: il cucchiaio non si usa, con la forchetta, per arrotolare gli spaghetti.
POSTURA
Quando ci si siede a tavola è bene rimanere naturali, nel comportamento e nel… portamento, ma attenzione alle spalle: non devono curvarsi sopra il piatto. Non impugnate le posate come fossero palette. E tenete le mani distanti dai capelli.
PANE
Il pane non va tagliato a fette con il coltello, ma spezzato con le mani. Per evitare briciole ovunque, sfruttate il piattino a lui dedicato che va posizionato alla destra del piatto principale, sopra le posate.
SPAGHETTI E TAGLIATELLE
Come si mangiano questi tipi di pasta? Semplicemente arrotolati sulla forchetta. Il risucchio della pasta, che ve lo diciamo a fare, non è consentito! È permesso solo a Lilli e il Vagabondo.
E BUON APPETITO! … AH NO!
Non va fatto questo augurio. L’inizio del banchetto deve avvenire in silenzio e con disinvoltura, nel momento in cui tutti i commensali sono seduti. Il divieto del “buon appetito” ha origini antiche: per gli aristocratici la tavola era un'occasione per conversare e stringere alleanze. Il cibo faceva solo da contorno ai dialoghi. Augurare buon appetito significherebbe arrivare “affamati” ad una tavola imbandita per fare da semplice sfondo a una conversazione. Per questo non va detto.