• Apr 01, 2020
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STASERA… PIZZA?

Lo sapete che la nostra farina di grano tenero biologico tipo 2 è perfetta per impastare la pizza? Ne avete fatto scorta? Eh, si sa, la pizza piace proprio a tutti. E pare esserci una spiegazione a riguardo: le sostanze presenti negli ingredienti utilizzati stimolano il gusto e i centri del piacere. In particolare, i carboidrati ci fanno cadere in una sorta di dipendenza e la caseina del formaggio stimola i recettori che regolano il piacere. Insomma, alla pizza nessuno può resistere.
Ma quanto ne sapete di questo piatto? Oggi vi diamo un po’ di numeri e curiosità.

Pizze e dati

5 miliardi: le pizze che ogni anno vengono vendute a livello mondiale.
5 milioni: le pizze sfornate, ogni giorno, solo in Italia.
200 milioni: i chili di farina lavorati nelle pizzerie italiane ogni anno.
225 milioni: i chili di mozzarella impiegati nelle pizzerie italiane ogni anno.
30 milioni: i chili di olio di oliva utilizzati nelle pizzerie italiane ogni anno.
260 milioni: i chili di salsa di pomodoro usati nelle pizzerie italiane ogni anno.

 

Dal Neolitico al Novecento

Già nel Neolitico venivano impastate acqua e farina per produrre il pane. Ma furono gli Antichi Egizi a scoprire la lievitazione. Tracce di pizza Margherita si hanno tra il 1796 e il 1810, ma l’ufficialità arriva nel 1889, quando il cuoco napoletano Esposito Raffaele prepara l’impasto condito con pomodori, mozzarella e basilico alla regina d’Italia Margherita di Savoia.

L’impasto autentico


La ricetta originale della pizza napoletana prevede esclusivamente acqua, farina, lievito di birra o lievito madre, sale. La lavorazione? Solo a mano (attraverso un gioco di polpastrelli), niente matterelli o altra strumentazione. Condimento… a piacere.

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