• Mar 12, 2020
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3 CURIOSITÀ SULLA PASTA

Dai, ammettiamolo! Almeno una volta alla settimana un bel piatto di spaghetti non ce lo toglie nessuno. Ma chi li ha cucinati per la prima volta? È corretto scrivere Pastasciutta o Pasta Asciutta? Chi ha contrastato questa pietanza? Oggi vi sveliamo tre curiosità su uno degli universi che più amiamo: quello della pasta.

Spaghetti: Cina o Sicilia?

Non spaghetti, ma “vermicelli”: così era chiamato inizialmente questo formato di pasta. Da tempo immemore ci si chiede se siano stati i cinesi a inventarli o i siciliani. La risposta più diffusa oggi è che si siano diffusi contemporaneamente - e indipendentemente - in tutte e due le zone. Sicuramente, come abbiamo ricordato nel precedente articolo, a portare in Sicilia la pasta secca furono gli Arabi. Senza dimenticare la tradizione romana di consumare, come contorno, pasta fresca impastata con lattuga, spezie e fritta nell’olio.

Contestatori della pasta

La pasta non è sempre piaciuta a tutti. Il filosofo tedesco Arthur Schopenhauer parlò della pasta come dell’“alimentazione dei rassegnati”, mentre il fascismo la indicava come alimento che rendeva le persone rilassate e pigre. Il poeta fondatore del movimento futurista, Filippo Tommaso Marinetti, nella raccolta di pensieri, convinzioni e intenzioni su cucina e gastronomia pubblicata nel 1931 con il titolo di Manifesto della Cucina Futurista, mosse una crociata contro gli spaghetti, accusandoli di uccidere l'animo nobile, virile e guerriero degli italiani. Ne propose l’abolizione, assieme a Benito Mussolini, per liberare il Bel Paese dal costo del grano straniero e favorire l'industria nazionale del riso. Poco dopo Marinetti venne fotografato in un locale di Milano intento a mangiare un piatto di spaghetti. Ne seguì una presa in giro collettiva e popolare.


Filippo Tommaso Marinetti

Ma come si scrive?

Pastasciutta. Pasta asciutta. Vanno bene entrambe le versioni. L’aggettivo "asciutta" fa riferimento al fatto che la pasta viene scolata e, quindi, si differenzia dalla minestra (pasta in brodo). Si parla di pasta “al dente” quando la pasta, alla masticazione, mantiene un po’ di durezza lasciando un sapore pieno del grano: questo fattore, con tutto il lavoro che sta alla base della nostra pasta, la rende facilmente digeribile.

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