• Mar 12, 2020
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LA STORIA DELLA PASTA, PUNTATA 1

Ah, Italia! Pizza, mandolino e pasta! Eh già, l’amata pasta. Orecchiette alle cime di rapa, linguine allo scoglio, carbonara… Siete sicuri di sapere tutto sulla pasta? 
Da oggi inauguriamo un piccolo spazio nel nostro blog dedicato alla storia e alle curiosità su questo mondo di grano, acqua e sale. E partiamo da lontano…

L’età classica della pasta

Grandi autori, quali Orazio, Cicerone, Aristofane (Avanti Cristo) nelle loro opere letterarie parlano, già in tempi classici, di pasta, identificandola con il nome di lagana, tagliatelle realizzate impastando la farina con l'acqua e il sale. La differenza rispetto ad oggi sta nel ruolo: oggi è un primo piatto nutriente, allora veniva considerata un semplice contorno, un accompagnamento per carni e pesce.

Il Medioevo della pasta

Nell’età di mezzo, nel periodo intermedio tra la fine dell'età antica e l'inizio dell'età moderna, la pasta si diffonde sempre più, grazie alle botteghe, e si differenzia nei formati. Nel Libro de arte coquinaria, 65 fogli non numerati e scritti in lingua volgare (tra il 1456 e il 1467) dal cuoco e gastronomo italiano Maestro Martino, si parla di vermicelli e di maccaroni siciliani, mentre nel 1500 si cita la “pasta” in un testo del Viceré Don Giovanni d’Aragona.

Arabi e pasta secca

La pasta secca, facilmente trasferibile da un luogo all’altro grazie alla lunga conservazione, si deve agli arabi (e alla loro necessità di trasportarne per lunghi tratti in terre deserte). Visti i collegamenti arabi con il Mediterraneo, la Sicilia fu tra le prime zone italiane a diffondere la pasta. Tuttora in questa Regione c’è una cultura radicata della lavorazione di grani antichi. La pasta era solita essere abbinata a formaggi e spezie, ingredienti che parlano di mondo italiano - da una parte - e di mondo arabo - dall’altra -, in una concezione di mediterraneità globale e inclusiva.

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