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Leggi di piùTutto ha inizio dalla materia prima
Sarà scontato, ripetitivo, banale, ma… per i nostri prodotti scegliamo solo materie prime di eccellente qualità. E le scegliamo direttamente con il produttore.
No! Non scenderemo mai a compromessi, soprattutto sulla materia prima, che è già metà della qualità.
Amiamo lavorare con la mono varietà ed effettuiamo le analisi direttamente sul lotto che andiamo a trasformare in farina.
Collaboriamo con aziende delle province di Padova, Treviso e Vicenza. Qui in Veneto si coltivano bene il frumento, il grano tenero, il farro monococco. Il grano duro, invece, proviene dalla Sicilia. Il clima e il terreno conferiscono qualità, sapori e profumi che qui, al Nord, non sarebbero paragonabili.
Il viaggio verso il mulino a pietra
La materia prima inizia il suo viaggio con un passaggio al mulino con macine in pietra. Temperature basse e lavorazioni lente sono i nostri alleati. Noi sperimentiamo il vero slow food, il vero cibo lento, in linea con il ciclo della natura, che esige il giusto rispetto.
La macinazione a pietra ci permette di mantenere il germe del grano all’interno delle farine, il tesoro più prezioso, la piccola parte del chicco con una sua eccezionale vitalità (da cui VisVita, forza vitale).
La potenza del germe di grano
Il germe è il tesoretto del chicco che, una volta messo nel terreno, genera una nuova pianta (pensate alla sua inestimabile forza!) e, se assunto da noi, fornisce un altissimo apporto nutrizionale ed energetico. La combinazione germe di grano e crusca aiuta a digerire in modo corretto l’alimento prodotto con il grano.
Il bouquet di ogni cereale
Esaltiamo, nei nostri prodotti, il carattere di ogni cereale, perché desideriamo sprigioni tutta la sua potenza, per una vera e propria degustazione esperienziale.
Il perciasacchi risulta, al palato, più erbaceo, paglierino, talvolta con note di camomilla.
Il farro ricorda la nocciola, la frutta secca, la castagna.
Il grano duro semintegrale, invece, è il più “normale”: può essere usato come avvicinamento agli altri grani più aromatici per chi non è abituato a questi sapori.
Pit stop al pastificio
Una volta che il grano arriva al nostro pastificio, una piccola “macchina” lo lavora a una velocità di 150 kg all’ora di farina. E non è una gara di velocità. Anzi. Il nostro è, in realtà, un piccolo impianto. Si procede con la trafilatura a bronzo e l’essiccazione a 30 gradi. La bassa temperatura è fondamentale, seppure essa ci condizioni nel tempo, poiché servono due giorni per asciugare la nostra pasta. Ma, così facendo, non avviene la gelatinizzazione dell’amido (zuccheri della farina) e non si modifica il sapore. Rimangono, invece, il gusto e il profumo originali del grano.
Tutto il processo è rallentato e il risultato sono 2400 pacchetti di pasta da mezzo chilo alla settimana (un pastificio medio li produce in mezzora).